VISITA ALLERGOLOGICA: QUANDO FARLA?
La visita allergologica (a Centocelle, Prenestino, Roma) serve per accertare la natura di particolari sintomi che possono ricondurre alla presenza di un’allergia. Tra questi per esempio dei sintomi respiratori (rinite o asma), mal di testa, bruciore e prurito degli occhi, segnali cutanei come orticaria o eczema. Questa visita traccia un “percorso” particolare, che meriterebbe alcune piccole accortezze al fine di migliorare l’accuratezza diagnostica e, talora, di risparmiare ulteriori accessi (quindi tempo e denaro) al Paziente.
La visita allergologica (a Centocelle, Prenestino, Roma) viene effettuata da un allergologo, un medico specialista in allergologia e immunologia clinica, per accertare un’eventuale malattia allergica, individuare l’allergene responsabile, stabilire una terapia adeguata e controllare l’andamento della cura prescelta. Può essere richiesta quando si sospetta una patologia allergica, come per esempio un’allergia ad alimenti, farmaci, punture d’insetto o pelo di animali, che possono causare asma, rinite allergica (febbre da fieno), dermatiti da contatto, orticaria ecc.
È una visita raccomandata in particolare dopo un episodio di anafilassi (o shock anafilattico), ovvero una reazione allergica acuta pericolosa per la vita, in modo da individuare l’allergene responsabile.
Come si svolge la visita allergologica (a Centocelle, Prenestino, Roma)?
Generalmente la visita medica si compone di tre fasi:
- la raccolta dei dati anamnestici (cioè l’ottenimento della “storia” del Paziente e la visione degli esami eventualmente già svolti);
- l’esame obiettivo (cioè la “visita” in senso stretto);
- il momento di sintesi tra le prime due che rivela il sospetto diagnostico (o la diagnosi) e suggerisce eventuali ulteriori accertamenti e/o la terapia.
La visita allergologica (a Centocelle, Prenestino, Roma) inizia con la descrizione dei sintomi per i quali è stata prenotata, che possono essere respiratori (rinite, asma bronchiale), oculari, cutanei (orticaria, dermatite) o gastrointestinali. Le domande successive riguardano alcuni dettagli sui sintomi: quando sono iniziati, se sono sintomi saltuari o persistenti, se sono presenti solo in certi periodi dell’anno e se si manifestano in circostanze specifiche, come ad esempio in presenza di animali, con un determinato alimento o dopo aver assunto un farmaco.
L’esame obiettivo può essere generale o limitato agli organi interessati, come la cute o l’apparato respiratorio. Se la visita allergologica (a Centocelle, Prenestino, Roma) è stata prenotata per alterazioni cutanee che al momento non sono presenti, può essere utile portare in visione fotografie per definire in modo più preciso il tipo di lesione.
La visita può essere integrata con l’esecuzione di test cutanei: con allergeni inalanti (pollini, acari, animali ecc.) in caso di sintomi respiratori, con alimenti se c’è il sospetto di un’allergia alimentare. Si può, così, identificare l’allergene responsabile e impostare il trattamento più indicato.
Al termine della visita allergologica (a Centocelle, Prenestino, Roma) viene consigliata la terapia: la prevenzione, che consiste nell’evitare il contatto con l’allergene, è la soluzione più indicata. Se questo non è possibile, viene consigliata una terapia sintomatica con farmaci antiallergici, generalmente ben tollerati e in grado di alleviare i sintomi. Per l’allergia a inalanti (pollini, acari domestici) può essere consigliata una terapia preventiva con un vaccino che contiene l’allergene responsabile dei sintomi respiratori e che ha un effetto specifico per l’allergene somministrato.
Cosa fare prima della visita allergologica (a Centocelle, Prenestino, Roma)?
Alcune regole generali per il Paziente:
- Portare una nota del nome dei farmaci assunti quotidianamente, se non si ricordano;
- Riferire quali farmaci sono stati utilizzati (su consiglio del curante o di altri specialisti) per la cura della condizione clinica sottoposta alla valutazione dell’allergologo, e quali effetti hanno sortito;
- Portare in visione tutti i documenti inerenti il problema clinico, e magari anche esami (soprattutto ematochimici) recenti, pur se eseguiti per altri motivi;
- Evitare (se possibile) l’assunzione di antistaminici per almeno 5-7 giorni prima della visita;
- Evitare (se possibile) l’uso di cortisonici (sia per via generale che locale) per almeno due-tre settimane se il motivo della visita è una forma di dermatite.
Cosa deve fare il Paziente?
Con il colloquio si cerca di ricostruire minuziosamente la storia clinica allergologica. Spesso alle domande dello specialista i Pazienti rispondono, invece, in maniera molto vaga: questo può succedere, ad esempio, anche quando si ritiene che possa esistere un’allergia alimentare. In questo caso è utile che il Paziente compili un diario sul quale fornisce dettagli circa gli alimenti (e gli eventuali farmaci) assunti prima della reazione, il tempo intercorso (e le eventuali attività svolte) tra il pasto (e/o il farmaco) e la comparsa delle manifestazioni cliniche, i caratteri di quei segni e sintomi; meglio ancora se annota anche quali alimenti ha consumato senza lamentare disturbi.
Nel sospetto di una reazione avversa a un farmaco, anche se datata, il Paziente deve cercare di ricordare ogni particolare di quell’evento (come appena descritto per gli alimenti), in primo luogo il nome del farmaco implicato; anche per le punture di insetto aculeato le indicazioni sono più o meno le stesse (identificazione, se possibile, dell’insetto e descrizione della reazione).
Quali sono i test allergologici da fare?
In campo allergologico la valutazione si arricchisce solitamente di un passaggio ulteriore, rappresentato da un tipo di test cutaneo a lettura immediata, il Prick-test (PrT), poiché spesso necessario per la diagnosi (e non di rado già di per sé sufficiente a formularla), rapido e semplice da eseguire.
A seconda del motivo della visita allergologica (a Centocelle, Prenestino, Roma) e di quanto emerge dall’anamnesi si decide quali fonti allergeniche impiegare. Invece, se i risultati del Prick-test sono ritenuti insufficienti (o, per qualche motivo, inattendibili) si richiedono ulteriori esami.
La diagnosi di un’allergia ai farmaci, in particolare, a seconda dei casi può essere particolarmente impegnativa e non surrogabile in un unico accesso. In altre occasioni i test possono essere negati ai Pazienti (ad esempio per assenza di indicazioni all’esecuzione) talora suscitando sollievo, talora delusione; in ogni caso lo specialista fornirà precise istruzioni scritte sui farmaci utilizzabili (eventualmente con quali rischi) e quelli che devono invece essere assolutamente evitati.
Se necessario, l’allergologo può prescrivere ulteriori accertamenti che prevedono il prelievo di un campione di sangue, come il Rast test, che può rilevare la presenza e la quantità di IgE specifiche (anticorpi) per un determinato allergene, o l’ISAC Test. (Il test per le allergie ImmunoCAP ISAC è un innovativo test diagnostico per le patologie allergiche che permette di ottenere un allergogramma che identifica 112 allergeni con un solo esame. Il test ISAC permette di scoprire gli anticorpi delle IgE specifiche presenti nel sangue e aiuta ad identificare una sensibilizzazione verso le sostanze responsabili dell’allergia. Potresti soffrire di un’allergia senza nemmeno saperlo).
In seguito alla diagnosi l’allergologo consiglia, quando possibile, di evitare l’esposizione all’allergene responsabile della reazione allergica. In particolare, in caso di allergie alimentari viene prescritta una dieta che escluda gli alimenti contenenti gli allergeni.
Inoltre, il medico può prescrivere diversi farmaci, come antistaminici e cortisonici per il controllo dei sintomi allergici, o consigliare l’immunoterapia, che prevede la somministrazione ripetuta di piccole dosi di allergene con lo scopo di “desensibilizzare” il Paziente.
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“Abbi buona cura del tuo corpo, è l’unico posto in cui devi vivere.” Jim Rohn.
Effettuare dei Check up salute periodicamente e regolarmente rappresenta un'ottima pratica che consente di rilevare i fattori di rischio nelle loro prime fasi, e dunque trattare precocemente gli eventuali fattori di rischio con cambiamenti nello stile di vita ed opportune terapie farmacologiche prima che possano portare allo sviluppo di malattie.
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