EPICONDILITE DEL GOMITO: CAUSE, SINTOMI E POSSIBILI CURE
L’epicondilite del gomito, conosciuta anche come il “gomito del tennista”, è la più comune sindrome da sovraccarico del gomito; essa si presenta come un dolore nella parte laterale-esterna del gomito,
che può essere localizzata in un punto ben preciso oppure diffondersi lungo l’avambraccio, raramente arrivando fino al polso ed alle dita. Il primo sintomo dell’infiammazione è il dolore nella zona del gomito, con una possibile irradiazione al polso e alla mano. Il dolore tipicamente insorge sul lato del gomito, e si intensifica quando si distendono il braccio, o la mano, o si ruota il polso. Se non si interviene sull’infiammazione, ben presto il gomito:
- si gonfierà;
- sarà caldo e arrosato;
- la tumefazione indica sovente un versamento di liquido sinoviale interno o borsite.
Oltre al dolore si possono riscontrare:
- perdita di forza nella presa, braccio debole;
- difficoltà a compiere gesti normali come reggere le buste della spesa, aprire una bottiglia o stringere una mano;difficoltà a distendere il braccio, che appare più corto dell’altro.
Il dolore si presenta inizialmente solo durante alcune attività manuali, ma può arrivare ad essere presente anche a riposo.
La causa più comune di questa patologia è l’esecuzione di gesti manuali ripetitivi, come l’uso del computer, il sollevamento di pesi, l’utilizzo di strumenti da lavoro, e di tutte quelle attività che causano un sovraccarico ripetitivo dei muscoli estensori del polso e pronatori dell’avambraccio; per questo è molto comune nelle persone che svolgono lavori manuali come elettricisti, carpentieri o giardinieri, cuochi, pittori e imbianchini, musicisti, baristi, sarti, barbieri e parrucchieri o in chi si cimenta per la prima volta in attività manuali ripetitive e prolungate senza un adeguato allenamento. Quando invece il dolore è localizzato nella parte interna del gomito, si parla di epitrocleite o “gomito del golfista”; si tratta della stessa patologia, solo riguardante altri muscoli dell’avambraccio. L’epicondilite è un sintomo comune in entrambi i sessi e interessa quasi sempre il braccio dominante.
Cura della epicondilite del gomito:
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, la sola sospensione dell’attività provocativa ed il riposo non è la soluzione ideale del problema, se non nella fase acuta; diverse ricerche hanno infatti dimostrato come il migliore intervento sia l’abbinamento di trattamenti manuali e di esercizi terapeutici. Inizialmente la prima e necessaria terapia sarà il riposo, in particolare l’immediato stop all’attività ripetitiva che abbia scatenato l’infiammazione, almeno fino a regressione di sintomi. Può aiutare anche l’uso di un apposito tutore dinamico che tenga l’arto fermo e permetta ai tendini di rigenerarsi. Il trattamento manuale consiste in una serie di interventi come mobilizzazioni articolari, massaggi, manipolazioni, frizioni profonde del tendine, stretching, con lo scopo di diminuire il dolore nel breve termine e di ripristinare la corretta vascolarizzazione ed elasticità delle strutture coinvolte. Gli esercizi terapeutici hanno invece lo scopo di “riabituare” i tendini e le strutture coinvolte a sopportare i carichi, in modo da poter riprendere le attività abituali senza il rischio di ricreare un sovraccarico. Anche alcune terapie strumentali come la Tecarterapia, la Laserterapia e gli Ultrasuoni hanno dimostrato di avere buoni effetti positivi sul dolore in questa patologia, e sono quindi da considerare validi coadiuvanti nella gestione delle epicondiliti/epitrocleiti La fisioterapia è spesso indispensabile perché rappresenta l’unico mezzo a disposizione per prevenire le recidive. Seguire un programma di riabilitazione specifico, fare attenzione a evitare sforzi e movimenti ripetuti in modo eccessivo, può sicuramente aiutare a correggere il movimento ripetitivo che ha generato l’epicondilite. Si consiglia in particolare di:
- tenere una posizione di lavoro adeguata;
- utilizzare strumenti leggeri e dall’impugnatura conforme alla propria mano;
- alternare le due braccia nell’utilizzo in movimenti ripetitivi;
- tenete i polsi diritti quando sollevate qualcosa, e rigido;
- rinforzare la muscolatura del braccio con opportuni esercizi di stretching da eseguire a casa tutti i giorni.
Una tendinite dura anche due-tre settimane, che se non trattata può continuare a presentarsi per anni. Se il dolore è forte, si possono assumere degli antinfiammatori da banco, sia per bocca che ad uso topico tra cui pomate e gel, ma solo all’occorrenza. Appena si sente dolore al gomito è bene andare dal medico, di modo che capisca se si tratta davvero di epicondilite o di altro.
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