ESAME VESTIBOLARE: LA PROVA PER LE VERTIGINI

Esame vestibolare a Centocelle, Prenestino Roma. FisioMedica IGEA.

ESAME VESTIBOLARE A CENTOCELLE – PRENESTINO – ROMA

Esame vestibolare a Centocelle, Prenestino Roma. FisioMedica IGEA.I sintomi determinati dalle patologie del sistema dell’equilibrio del nostro organismo, vengono generalmente indicati con il termine di vertigine (esame vestibolare a Centocelle, Prenestino, Roma). La vertigine è una sensazione rotatoria ed una illusione spiacevole di movimento del corpo o dello spazio che ci circonda dovuta a stimolazioni vestibolari (ossia di parte dell’orecchio interno) in eccesso o in conflitto tra loro. L’equilibrio è controllato da 3 sistemi sensoriali: vestibolare (labirinto), visivo (occhi) e propriocettivo (muscoli, articolazioni); tutto ciò è coordinato dal sistema nervoso centrale che ha il controllo dei movimenti degli occhi, e il controllo della postura e dei movimenti del corpo, che si traduce nell’equilibrio. Se si ha una disfunzione dell’equilibrio, questa crea vertigine/dizziness/oscillopsia. La vertigine: indica propriamente il disturbo caratterizzato dalla sensazione di rotazione dell’ambiente circostante o del proprio corpo. Spesso sono accompagnate da nausea, vomito, mal di testa, problemi visivi, aumento del battito cardiaco. La dizziness: indica genericamente i disturbi dell’equilibrio intesi come stato di instabilità e capogiri. Caratterizzato da sensazione di svenimento, debolezza e instabilità, talvolta accompagnate da nausea e senso di confusione. L’oscillopsia: ovvero l’impressione che gli oggetti sembrano oscillare, il paziente non riesce a mettere a fuoco ciò che guarda e accusa instabilità.

Quali sono le cause delle vertigini?

Il motivo fondamentale per lo scatenamento delle vertigini, ossia di queste sensazioni illusorie di movimento, è rappresentato dalla non congruità tra i segnali visivi, del vestibolo e della propriocezione, ossia della capacità di percepire e riconoscere la posizione del proprio corpo nello spazio. O meglio vi è una non congruità tra gli input sensoriali (segnali visivi, acustici ecc.) e gli schemi di movimento precedentemente memorizzati e resi familiari.

La vertigine si scatena allora quando vi è un disaccoppiamento tra ciò che è previsto e ciò che realmente accade, e ciò può avvenire per un segnale che eccede o per una lesione nei sistemi che processano i segnali di movimento. Normalmente siamo in equilibrio grazie alla concordanza di informazioni che arrivano al cervello dai due lati del nostro corpo. Quando uno dei due labirinti (le strutture anatomiche dell’orecchio da cui dipende l’equilibrio) o dei nervi vestibolari subisce un danno e funziona meno o non è più funzionante, allora il cervello non è più in grado di mantenerci in equilibrio e si genera la vertigine. La vertigine quindi non è altro che il risultato di stimoli di diversa intensità provenienti dalla periferia del corpo alla centrale operativa ossia il nostro sistema nervoso centrale. A volte il danno è a livello cerebrale o cerebellare (del cervelletto) e in questo caso si parla di vertigini centrali.

Esame vestibolare a Centocelle, Prenestino Roma. FisioMedica IGEA.

Abbiamo due tipi sostanziali di vertigine: periferica e centrale

Origine periferica che riguarda l’orecchio. Sono le vertigini provocate da una sofferenza del labirinto vestibolare (zona interna dell’orecchio dotata di organi per l’ascolto di suoni e di organi per il mantenimento dell’equilibrio) e del nervo acustico.

Tra le vertigini di origine periferica ritroviamo le forme acute monolaterali, le forme progressive monolaterali e le forme bilaterali:

Nelle forme acute monolaterali la sintomatologia è caratterizzata da vertigine oggettiva di tipo improvvisa, violenta, associata a nausea e/o vomito, senza sintomatologia uditiva associata.

Nelle forme progressive monolaterali non si ha, nel loro decorso, una violenta vertigine, ma un quadro sintomatologico caratterizzato essenzialmente da instabilità e vertigine soggettiva (il Paziente si sente ruotare ma l’ambiente è fermo).

Nelle forme bilaterali si riscontrano, oltre ai sintomi tipici delle forme monolaterali, sensazioni di oscillazione del campo visivo (oscillopsia): di solito le forme acute, seppur rare, non si presentano con la comparsa di una vertigine oggettiva rotatoria come nelle forme monolaterali, ma provocano instabilità e oscillopsia che aumentano in ambienti poco illuminati e/o al buio.

Un’altra importante sindrome vertiginosa di tipo periferico, è la vertigine posizionale parossistica benigna (VPBB): è estremamente frequente nella pratica clinica otologica ed è caratterizzata da vertigini a crisi, intense, brevi, ripetitive e della durata di alcuni secondi. Di solito sono scatenate da alcuni movimenti particolari del capo o mentre il Paziente si gira nel letto.

Origine centrale. Numerose sono le malattie del sistema nervoso centrale che possono manifestarsi clinicamente con vertigini e disturbi dell’equilibrio. Genericamente sono implicate tutte le lesioni e le alterazioni patologiche delle strutture centrali del vestibolo (componente dell’orecchio interno) e/o dei loro sistemi di controllo. Raramente tali lesioni si manifestano solo coi sintomi sopra descritti, ossia quelli vestibolari. Piuttosto si associano altri segni e sintomi di natura neurologica come ad esempio cefalea, ipertensione endocranica ecc. e/o altri segni di interessamento del cervelletto quali: mancanza di coordinazione dei movimenti muscolari volontari (atassia), disturbo della coordinazione muscolare (dismetria), diminuzione del tono dei muscoli (ipotonia), tremore ecc.

Usualmente, in tal caso, i disturbi dell’equilibrio sono costituiti, più che da una vera vertigine rotatoria, da vertigini soggettive, disequilibrio e instabilità.

Cause forme di vertigini monolaterali (potenzialmente bilaterali)

  • Congenita, ossia già presente dalla nascita;
  • Flogistica (di natura infiammatoria): otite virale, batterica, micotica;
  • Autoimmune: Malattia di Menière, Ipoacusia Neurosensoriale ecc;
  • Vascolare: emorragie, aneurismi, deficit del micro-macro-circolo ecc;
  • Traumatica: fistola perilinfatica, commozione labirintica, complicanze chirurgiche; vertigine posizionale parossistica benigna ecc;
  • Tossica: dovuta a farmaci, alimenti, droghe;
  • Ipoacusia (sordità) improvvisa non dovuta a cause esterne note;
  • Otosclerosi: patologia che colpisce la staffa, uno dei tre piccoli ossicini situati nell’orecchio medio.

Cause forme di vertigini bilaterali

  • Malattia ossea di Paget: malattia metabolica dell’osso;
  • Malformazioni congenite;
  • Meningite;
  • Polineuropatie.

Cause della Vertigine Posizionale Parossistica Benigna (VPBB)

Spostamento degli otoliti (strutture dell’orecchio interno che controllano il movimento della testa, la posizione della testa rispetto alla gravità e ci rendono sensibili alla gravità), che causano questo tipo di vertigini.

In cosa consiste il trattamento delle vertigini?

Solo un preciso e accurato esame oto-neuro-vestibolare (esame vestibolare a Centocelle, Prenestino, Roma) effettuato dal medico specialista, può permettere la distinzione fra cause centrali e cause periferiche, al fine di trattare le vertigini in maniera idonea.

Per trattare le sindromi vertiginose bisognerebbe di preferenza intervenire sulle cause. Se non è possibile, invece, si interviene sulla sintomatologia che è certamente intensa e sconvolgente. Un esempio è il trattamento degli otoliti, una patologia che consiste nell’accumulo di calcoli simili a pietruzze nei canali semicircolari dell’orecchio e che causa una vertigine periferica (in gergo tecnico, VPPB vertigine parossistica posizionale benigna). Il trattamento consiste in delle manovre terapeutiche che servono ad allontanare fisicamente gli otoliti dai canali semicircolari.

Le terapie sintomatiche sono invece utilizzate quando c’è una sintomatologia acuta, allo scopo di alleviare la sofferenza del Paziente. Servono ad inibire i sintomi tipici delle patologie vestibolari: nausea, vomito, tachicardia, sudorazione. Molte volte vengono associate anche terapie antinfiammatorie in base all’agente causale della sindrome vertiginosa. Nelle vertigini ricorrenti, accanto al trattamento della fase acuta sono indicati, nelle fasi intercritiche, farmaci antiossidanti e stimolanti insieme ad esercizi vestibolari specifici.

Come si esegue un esame vestibolare (a Centocelle, Prenestino, Roma)?

Esame vestibolare a Centocelle, Prenestino Roma. FisioMedica IGEA.L’esame si esegue con il Paziente sdraiato su un lettino e consta di due fasi. La seconda fase viene eseguita solo a discrezione del medico.

Nella prima fase dell’esame vestibolare (a Centocelle, Prenestino, Roma) si valutano i “segni spontanei” della vertigine mediante degli occhiali particolari da far indossare al Paziente. Il medico sposta la testa del Paziente sul lettino per identificare in quali posizioni compaiano particolari movimenti oculari denominati “nistagmo”. A seconda della posizione in cui si osserva la presenza di questi movimenti, ed anche in base alla loro tipologia, il medico è in grado di identificare la sede della patologia e il tipo di terapia da instaurare.

Nella seconda fase dell’esame vestibolare (a Centocelle, Prenestino, Roma), non sempre necessaria, si stimola l’orecchio del Paziente con acqua a diverse temperature per valutare la funzionalità dei labirinti vestibolari. Ponendo acqua calda o fredda all’interno del condotto uditivo, infatti, è possibile “attivare” la porzione dell’orecchio coinvolta nella gestione dell’equilibrio. Nei soggetti normali le due orecchie mostrano risposte analoghe alla stimolazione mentre in soggetti malati si possono evidenziare risposte diverse. Come già detto non sempre è necessario eseguire la seconda fase dell’esame.

Quando è necessario consultare uno specialista?

È necessario consultare lo specialista otorinolaringoiatra per definire il sito della lesione (vertigine periferica o vertigine centrale). La diagnosi e l’eziopatogenesi della vertigine avviene tramite l’anamnesi, l’esame obiettivo, ed ulteriori indagini strumentali (come esame dei riflessi oculomotori, audiometria, o esami neuroradiologici).

Le patologie audio vestibolari si possono prevenire?

Nel caso delle patologie audio vestibolari non si può parlare di una vera e propria prevenzione specifica, questa è possibile soltanto per i disturbi uditivi provocati dall’esposizione ai suoni molto intensi e prolungati. Certamente la prevenzione dei fattori di rischio cardiovascolari e delle patologie infiammatorie, infettive trovano applicazione anche in questo settore.

Qualora si dovessero avvertire sintomi spia quali deficit di udito, mal d’orecchio, ronzii o fischi percepiti in assenza di stimoli esterni (acufeni), instabilità e/o franche vertigini è consigliabile rivolgersi al proprio medico di base che dovrà indicare una serie di accertamenti fra cui sicuramente una visita specialistica dall’otorinolaringoiatra e un esame vestibolare (a Centocelle, Prenestino, Roma).

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“Abbi buona cura del tuo corpo, è l’unico posto in cui devi vivere.” Jim Rohn.

Effettuare dei Check up salute periodicamente e regolarmente rappresenta un'ottima pratica che consente di rilevare i fattori di rischio nelle loro prime fasi, e dunque trattare precocemente gli eventuali fattori di rischio con cambiamenti nello stile di vita ed opportune terapie farmacologiche prima che possano portare allo sviluppo di malattie.

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