ESAME VESTIBOLARE: LA PROVA PER LE VERTIGINI

Esame Vestibolare: La Prova per le Vertigini

Esame vestibolare a Centocelle, Prenestino Roma. FisioMedica IGEA.

Cosa sono le vertigini e cos’è l’esame vestibolare.

Quali sono le cause delle vertigini?

Il motivo fondamentale per lo scatenamento delle vertigini, ossia di queste sensazioni illusorie di movimento, è rappresentato dalla non congruità tra i segnali visivi, del vestibolo e della propriocezione, ossia della capacità di percepire e riconoscere la posizione del proprio corpo nello spazio. O meglio vi è una non congruità tra gli input sensoriali (segnali visivi, acustici ecc.) e gli schemi di movimento precedentemente memorizzati e resi familiari. La vertigine quindi non è altro che il risultato di stimoli di diversa intensità provenienti dalla periferia del corpo alla centrale operativa ossia il nostro sistema nervoso centrale.

Esame vestibolare a Centocelle, Prenestino Roma. FisioMedica IGEA.

Abbiamo due tipi sostanziali di vertigine: periferica e centrale

Esame vestibolare a Centocelle, Prenestino, Roma. Centro FisioMedica IGEA.Origine periferica che riguarda l’orecchio. Sono le vertigini provocate da una sofferenza del labirinto vestibolare e del nervo acustico. Tra le vertigini di origine periferica ritroviamo le forme acute monolaterali, le forme progressive monolaterali e le forme bilaterali:

Nelle forme acute monolaterali la sintomatologia è caratterizzata da vertigine oggettiva di tipo improvvisa, violenta, associata a nausea e/o vomito, senza sintomatologia uditiva associata.

Nelle forme progressive monolaterali non si ha, nel loro decorso, una violenta vertigine, ma un quadro sintomatologico caratterizzato essenzialmente da instabilità e vertigine soggettiva.

Nelle forme bilaterali si riscontrano, oltre ai sintomi tipici delle forme monolaterali, sensazioni di oscillazione del campo visivo: di solito le forme acute, seppur rare, non si presentano con la comparsa di una vertigine oggettiva rotatoria come nelle forme monolaterali, ma provocano instabilità e oscillopsia che aumentano in ambienti poco illuminati e/o al buio.

Un’altra importante sindrome vertiginosa di tipo periferico, è la vertigine posizionale parossistica benigna (VPBB): è estremamente frequente nella pratica clinica otologica ed è caratterizzata da vertigini a crisi, intense, brevi, ripetitive e della durata di alcuni secondi. Di solito sono scatenate da alcuni movimenti particolari del capo o mentre il Paziente si gira nel letto.

Origine centrale. Numerose sono le malattie del sistema nervoso centrale che possono manifestarsi clinicamente con vertigini e disturbi dell’equilibrio. Genericamente sono implicate tutte le lesioni e le alterazioni patologiche delle strutture centrali del vestibolo e/o dei loro sistemi di controllo. Raramente tali lesioni si manifestano solo coi sintomi sopra descritti, ossia quelli vestibolari. Piuttosto si associano altri segni e sintomi di natura neurologica come ad esempio cefalea, ipertensione endocranica ecc. e/o altri segni di interessamento del cervelletto quali: mancanza di coordinazione dei movimenti muscolari volontari (atassia), disturbo della coordinazione muscolare (dismetria), diminuzione del tono dei muscoli (ipotonia), tremore ecc.

In cosa consiste il trattamento delle vertigini?

Solo un preciso e accurato esame oto-neuro-vestibolare effettuato dal medico specialista, può permettere la distinzione fra cause centrali e cause periferiche, al fine di trattare le vertigini in maniera idonea. Per trattare le sindromi vertiginose bisognerebbe di preferenza intervenire sulle cause. Se non è possibile, invece, si interviene sulla sintomatologia che è certamente intensa e sconvolgente. Le terapie sintomatiche sono invece utilizzate quando c’è una sintomatologia acuta, allo scopo di alleviare la sofferenza del Paziente. Servono ad inibire i sintomi tipici delle patologie vestibolari: nausea, vomito, tachicardia, sudorazione.

Come si esegue un esame vestibolare?

Esame vestibolare a Centocelle, Prenestino, Roma. Centro FisioMedica IGEA.L’esame si esegue con il Paziente sdraiato su un lettino e consta di due fasi. La seconda fase viene eseguita solo a discrezione del medico.

Nella prima fase dell’esame vestibolare si valutano i “segni spontanei” della vertigine mediante degli occhiali particolari da far indossare al Paziente. Il medico sposta la testa del Paziente sul lettino per identificare in quali posizioni compaiano particolari movimenti oculari denominati “nistagmo”. A seconda della posizione in cui si osserva la presenza di questi movimenti, ed anche in base alla loro tipologia, il medico è in grado di identificare la sede della patologia e il tipo di terapia da instaurare.

Nella seconda fase dell’esame vestibolare, non sempre necessaria, si stimola l’orecchio del Paziente con acqua a diverse temperature per valutare la funzionalità dei labirinti vestibolari. Ponendo acqua calda o fredda all’interno del condotto uditivo, infatti, è possibile “attivare” la porzione dell’orecchio coinvolta nella gestione dell’equilibrio. Nei soggetti normali le due orecchie mostrano risposte analoghe alla stimolazione mentre in soggetti malati si possono evidenziare risposte diverse. Come già detto non sempre è necessario eseguire la seconda fase dell’esame.

Quando è necessario consultare uno specialista?

È necessario consultare lo specialista Otorinolaringoiatra per definire il sito della lesione. La diagnosi e l’eziopatogenesi della vertigine avviene tramite l’anamnesi, l’esame obiettivo, ed ulteriori indagini strumentali (come esame dei riflessi oculomotori, audiometria, o esami neuroradiologici).

Le patologie audio vestibolari si possono prevenire?

Nel caso delle patologie audio vestibolari non si può parlare di una vera e propria prevenzione specifica, questa è possibile soltanto per i disturbi uditivi provocati dall’esposizione ai suoni molto intensi e prolungati. Certamente la prevenzione dei fattori di rischio cardiovascolari e delle patologie infiammatorie, infettive trovano applicazione anche in questo settore.

Qualora si dovessero avvertire sintomi spia quali deficit di udito, mal d’orecchio, ronzii o fischi percepiti in assenza di stimoli esterni (acufeni), instabilità e/o franche vertigini è consigliabile rivolgersi al proprio medico di base che dovrà indicare una serie di accertamenti fra cui sicuramente una visita specialistica dall’Otorinolaringoiatra.

Prenota online

Gli specialisti del centro FisioMedicaIGEA ti aiuteranno a soddisfare le tue esigenze.