IPERTIROIDISMO: I SINTOMI, LE CAUSE E LE CURE
L’ipertiroidismo è una tireopatia, ossia una condizione clinica che coinvolge la tiroide, una piccola ghiandola situata nella parte anteriore del collo, responsabile della produzione degli ormoni tiroidei. Questi ormoni regolano il nostro metabolismo, influenzando la frequenza cardiaca, la temperatura corporea e molto altro. I sintomi dell’ipertiroidismo possono essere generali e specifici, ecco di seguito la distinzione:
Ipertiroidismo sintomi generali: i sintomi comuni dell’ipertiroidismo includono perdita di peso improvvisa, aumento dell’appetito, nervosismo, irritabilità, ansia e palpitazioni cardiache. Questi sintomi possono essere il risultato dell’elevata attività metabolica associata a un’eccessiva produzione di ormoni tiroidei.
Sintomi specifici dell’ipertiroidismo: altri sintomi possono includere: affaticamento, debolezza muscolare, tremori delle mani, sensazione di calore e sudorazione eccessiva. Pelle può diventare calda e umida al tatto e possono presentarsi problemi di sonno come insonnia o difficoltà nel dormire. Sintomi digestivi: l’ipertiroidismo può influenzare anche il tratto gastrointestinale, causando diarrea o aumento della frequenza delle evacuazioni intestinali. Sintomi oftalmici: in alcuni casi, l’ipertiroidismo può manifestarsi con sintomi oculari come occhi sporgenti, gonfiore delle palpebre, secchezza oculare e visione offuscata. Sintomi muscolari e ossei: alcune persone con ipertiroidismo possono sperimentare debolezza muscolare, tremori o dolore muscolare. Possono anche avere un aumento della fragilità ossea e un rischio maggiore di fratture.
Sintomi iniziali dell’ipertiroidismo
Nella sua fase iniziale, l’ipertiroidismo può manifestarsi con sintomi lievi o essere erroneamente attribuito ad altre condizioni. Tuttavia, con il progredire della malattia, i sintomi diventano spesso più evidenti e possono richiedere un trattamento immediato. Le donne possono sperimentare sintomi specifici legati all’ipertiroidismo, come alterazioni del ciclo mestruale, flusso mestruale abbondante (menorragia), irregolarità o assenza delle mestruazioni (amenorrea), o addirittura aumento della frequenza delle mestruazioni. Riconoscere quindi i sintomi dell’ipertiroidismo è fondamentale per una diagnosi precoce e un trattamento tempestivo. Se si sospetta di avere ipertiroidismo o se si manifestano sintomi persistenti, è importante consultare un medico per una valutazione completa e un piano di trattamento appropriato.
Cause e forme più comuni dell’ipertiroidismo
L’ipertiroidismo può essere causato da diverse condizioni, tra cui:
Malattia di Graves o Morbo di Basedow: Questa è la forma più comune di ipertiroidismo e rappresenta circa l’80% di tutti i casi. È un disturbo autoimmune in cui il sistema immunitario produce autoanticorpi diretti verso il recettore del TSH, espresso sulle cellule della tiroide, e questo causa l’iperproduzione di ormoni tiroidei, indipendentemente dallo stimolo ipofisario. Caratteristiche tipiche includono occhi sporgenti (oftalmopatia di Graves o Basedow) e gozzo diffuso e in una percentuale minore di casi la presenza di un edema a livello della gamba che prende il nome di mixedema pre-tibiale.
Tiroidite di Hashimoto: è una malattia autoimmune della tiroide che in una fase iniziale, a causa della liberazione degli ormoni tiroidei immagazzinati, si può associare ad una condizione di ipertiroidismo. La storia naturale della malattia comporta, nella maggior parte dei casi, lo sviluppo successivo di una condizione di ipotiroidismo ossia di una ridotta funzionalità della ghiandola.
Tiroidite Subacuta: è un’infiammazione acuta della tiroide, spesso scatenata da un’infezione virale. Durante questa infiammazione, la tiroide può rilasciare una grande quantità di ormoni tiroidei nell’organismo, causando la comparsa di sintomi da ipertiroidismo.
Assunzione eccessiva di iodio: Un consumo eccessivo di iodio attraverso la dieta o i farmaci può causare ipertiroidismo.
Adenoma tossico o adenomatosi multipla: uno o più noduli tiroidei possono diventare autonomi, producendo ormoni tiroidei indipendentemente dalla segnalazione della ghiandola ipofisaria.
Tiroidite Postpartum: la riattivazione del sistema immunitario nel periodo post-partum comporta una attivazione dei meccanismi della autoimmunità tiroidea ed alcune donne sviluppano questa condizione. Dopo una fase iniziale di tireotossicosi, ossia di liberazione massiva in circolo degli ormoni tiroidei, la funzione tiroidea può ritornare normale oppure evolvere in ipotiroidismo.
Queste sono alcune delle forme più comuni di ipertiroidismo, ciascuna con le proprie cause e caratteristiche distintive. Ognuna richiede una gestione specifica e un trattamento personalizzato in base alla sua eziologia.
Ipertiroidismo: a chi bisogna rivolgersi?
Lo specialista di riferimento per la gestione dell’ipertiroidismo è l’endocrinologo, un medico esperto nella diagnosi e nel trattamento delle disfunzioni ormonali, comprese quelle legate alla tiroide. L’endocrinologo collaborerà con il Paziente per stabilire la migliore strategia di trattamento, monitorare l’andamento della malattia nel tempo e adattare la terapia quando necessario. La gestione dell’ipertiroidismo richiede una supervisione medica continua per garantire che i livelli di ormoni tiroidei siano mantenuti nell’intervallo normale e per prevenire eventuali complicanze a lungo termine.
Cura dell’ipertiroidismo
La terapia per l’ipertiroidismo dipende dalla sua gravità e dalle cause sottostanti. Le opzioni di trattamento includono:
- Farmaci: i farmaci antitiroidei come il metimazolo possono essere prescritti per ridurre la produzione di ormoni tiroidei.
- Trattamento con iodio radioattivo: questo trattamento distrugge parte della tiroide.
- Chirurgia: in alcuni casi, può essere necessario rimuovere chirurgicamente una parte o l’intera tiroide.
Ipertiroidismo e alimentazione
Nell’ipertiroidismo è molto importante prestare attenzione agli alimenti ricchi di iodio, limitando in particolare il consumo di sale iodato, alghe e crostacei, ed evitando, laddove possibile, l’assunzione di farmaci e integratori che contengono iodio. Infine, dal momento che l’ipertiroidismo può indebolire la struttura ossea, provocando osteopenia (l’osteopenia è la riduzione della massa ossea; ne derivano ossa più sottili e deboli) e nel lungo corso osteoporosi, è consigliabile monitorare possibili carenze di calcio e vitamina D, aumentando il consumo di alimenti come latte e latticini (ricchi di calcio), pesce azzurro e salmone. Inoltre, per stimolare la produzione di vitamina D da parte dell’organismo stesso e fare così in modo che il calcio si fissi nelle ossa, è importante esporsi al sole. Tuttavia, in caso queste misure non bastassero e venissero rilevate delle carenze, può essere prescritta dallo specialista una supplementazione con integratori di vitamina D e calcio.
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