UTERO RETROFLESSO O RETROVERSO

Utero retroflesso o retroverso. Centro FisioMedica IGEA.

UTERO RETROFLESSO O RETROVERSO

In anatomia un utero sano e normofunzionante è situato all’interno della cavità pelvica e ha una posizione antiflessa e antiversa. Numerosi sono i casi in cui l’utero della donna assume una posizione retroflessa o retroversa. Dai punti di vista clinico e anatomico entrambe le situazioni di anomalia di posizionamento dell’organo all’interno della cavità pelvica non influiscono sulla capacità di concepimento della donna.

Anatomia dell’utero

Utero retroflesso o retroverso. Centro FisioMedica IGEA.L’utero è composto sostanzialmente da due regioni denominate corpo dell’utero e collo dell’utero. Ogni regione anatomica presenta funzioni proprie e può essere soggetta a patologie distinte.

Il corpo dell’utero indica la parte superiore e più grande, mentre il collo dell’utero, detto anche cervice uterina, rappresenta la zona inferiore e più piccola. Questa parte determina il passaggio tra l’utero e la vagina sottostante. Tra le parti superiore e inferiore è presente l’istmo dell’utero, il punto centrale compreso tra l’orifizio uterino interno e il corpo dell’utero. Il posizionamento del corpo uterino rispetto all’istmo identifica le situazioni di utero retroflesso o retroverso.

L’utero retroflesso è semplicemente un utero il cui corpo assume una posizione anomala ed è inclinato verso la schiena, ossia verso la parte posteriore del corpo, invece che in avanti verso l’addome e il pube. Questa condizione anatomica non apporta difficoltà dal punto di vista clinico, pertanto non influisce sul concepimento né sull’avanzamento della gravidanza. Il medico ginecologo durante la visita con lo speculum avverte uno spostamento della cervice in avanti. L’ecografia interna consente di verificare tale anomalia. Generalmente la retroflessione dell’utero è presente sin dalla nascita. L’utero retroflesso può causare ritenzione urinaria.

L’utero retroverso è un utero il cui collo o cervice forma un angolo maggiore di 90 gradi con il dotto vaginale. Questa anomalia può essere presente sin dalla nascita oppure può accadere che l’utero cambi la sua posizione all’interno della cavità pelvica in seguito alla presenza di fibromi, per indebolimento dei legamenti pelvici causato da un processo infiammatorio, a causa di un aborto oppure successivamente a un parto particolarmente complesso. L’endometriosi non curata, la salpingite e i tumori possono essere la causa di una retroversione uterina. Meno grave dal punto di vista anatomico, la distensione dei tessuti durante la menopausa può anch’essa essere un fattore predisponente. Le donne adulte con utero retroverso lamentano nel periodo mestruale pesantezza nella zona inferiore dell’addome e incremento dei dolori alla schiena in regione lombo-sacrale. Il sintomo più significativo è la dispareunia, ovvero rapporti sessuali dolorosi. La posizione retroversa dell’utero favorisce, inoltre, la comparsa di emorroidi e stipsi cronica.

Entrambe le circostanze possono comportare, con l’avanzare dell’età anagrafica, il prolasso dell’utero. La dislocazione di questo organo non compromette in modo significativo la fertilità della donna poiché, grazie alla sua flessibilità, l’utero durante la gravidanza si adatta costantemente alla crescita del feto. La diagnosi avviene facilmente durante la visita ginecologica attraverso la palpazione, confermata poi da un’ecografia. Non si tratta di una patologia da curare ma di una diversa conformazione posturale dell’organo nella cavità pelvica. Per correggere il posizionamento fisiologico del copro uterino oggi è possibile eseguire un intervento chirurgico chiamato isteropessi. I medici consigliano questo tipo di intervento esclusivamente nei casi di retroversione molto pronunciata, per alleviare i fastidi durante la minzione e la defecazione ed eliminare l’insopportabile dolore alla schiena.

Le cause dell’utero retroverso e retroflesso

È una caratteristica anatomica per lo più presente fin dalla nascita, ma può anche insorgere in conseguenza di aborti e traumi da parto, di un intervento chirurgico, delle modificazioni indotte dalla menopausa o a seguito di un processo infiammatorio (endometriosi, salpigite ecc), di un polipo o di un fibroma, le cui aderenze nel tempo modificano la posizione dell’utero. Infine, le donne molto magre soggette a un abbassamento degli organi interni (ptosi) possono presentare questo tipo di anomalie.

Sintomatologia

Spesso la presenza di un utero retroverso non dà particolari disturbi ed è asintomatica, ma in alcuni casi può rendere dolorosi i rapporti sessuali (dispareunia); può provocare una costante sensazione di peso e fastidio nelle pelvi e nel basso addome, anche dolore alla zona lombare, che si accentuano durante il ciclo; infine alla lunga potrebbe facilitare stitichezza ed emorroidi, andando a comprimere in modo anomalo le anse intestinali.

Utero retroflesso, fertilità e gravidanza

In gravidanza non presenta particolari problemi, perché si tratta di un organo molto elastico che modifica forma e posizione continuamente, in base alle esigenze del feto, fino a disporsi correttamente in travaglio per il parto. Raramente durante la gestazione un utero di questo tipo può andare a comprimere parte della vescica, provocando un po’ di ritenzione urinaria.

L’utero retroflesso o retroverso di per sé non influisce invece in alcun modo sulla fertilità e il normale concepimento: potrebbero invece esserne le patologie scatenanti non curate, come l’endometriosi e le altre malattie infiammatorie ginecologiche, a costituire un ostacolo per una futura gravidanza.

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