MALATTIE SESSUALMENTE TRASMISSIBILI

Malattie sessualmente trasmissibili. Centro FisioMedica IGEA.

MALATTIE SESSUALMENTE TRASMISSIBILI

Le malattie sessualmente trasmissibili (MST), dette anche infezioni sessualmente trasmesse (IST) sono infezioni che si trasmettono per contagio diretto tramite contatto sessuale. Sono in genere causate da batteri, virus e protozoi che passano da un individuo all’altro mediante il passaggio, attraverso le mucose, di liquidi biologici infetti. Queste patologie possono colpire gli organi genitali o altri organi e apparati.

Modalità di trasmissione delle malattie sessualmente trasmissibili

Malattie sessualmente trasmissibili. Centro FisioMedica IGEA.Gli agenti responsabili delle malattie sessualmente trasmissibili si trasmettono attraverso qualsiasi tipo di rapporto sessuale (vaginale, anale, orale) tramite i liquidi organici infetti (sperma, secrezioni vaginali, saliva) o con il contatto diretto della pelle nella zona genitale, delle mucose genitali, anali e della bocca. Inoltre, alcune malattie sessualmente trasmissibili si possono trasmettere attraverso il sangue (ad esempio, contatto con ferite aperte e sanguinanti, scambio di siringhe, tatuaggi e piercing in condizioni non controllate) (Hiv, Hbv, Hcv, sifilide), oppure da una madre con un’infezione attiva in corso di gravidanza, durante il parto, o l’allattamento al nascituro (Hiv, Hbv, herpes genitale, sifilide, gonorrea, clamidia). Le malattie sessualmente trasmissibili non si trasmettono attraverso i colpi di tosse o gli starnuti e neppure si acquisiscono sui mezzi pubblici, in ufficio o con i contatti sociali usuali. Le malattie sessualmente trasmissibili non sono trasmesse dalle zanzare o da altri animali, né si possono acquisire attraverso l’uso delle toilette.

Sintomi

Le diverse malattie sessualmente trasmissibili presentano segni e sintomi comuni. I più frequenti sono:

  • secrezioni anomale dei genitali;
  • dolore pelvico;
  • comparsa di prurito e/o di lesioni di qualunque tipo nella regione dei genitali, dell’ano o della bocca;
  • pollachiuria;
  • disuria;
  • dolore e sanguinamento durante e/o dopo i rapporti sessuali.

Spesso, le malattie sessualmente trasmissibili possono essere asintomatiche o manifestarsi con sintomi molti lievi, quindi i soggetti infetti potrebbero non esserne consapevoli e trasmettere l’infezione attraverso rapporti sessuali non protetti.

Come prevenire le malattie sessualmente trasmissibili?

La prevenzione è fondamentale per evitare l’insorgere delle , malattie sessualmente trasmissibili. Ci sono diversi modi per evitare o ridurre il rischio di sviluppare queste malattie:

  1. Astensione dall’attività sessuale “a rischio”:
  2. Vaccinazioni: per prevenire l’infezione da Papillomavirus umano (Hpv), da epatite A e da epatite B è possibile vaccinarsi;
  3. Evitare l’uso di droghe o l’abuso di alcol;
  4. Evitare la condivisione di tutti quegli oggetti – tra cui rasoi, forbici, aghi, spazzolino da denti – che possono penetrare la cute o le mucose:
  5. Se si è deciso di eseguire un tatuaggio, accertarsi che vengano messe in atto correttamente le procedure per la disinfezione e sterilizzazione dello strumentario.

Diagnosi delle malattie sessualmente trasmissibili

Sono disponibili test diagnostici accurati per le malattie sessualmente trasmissibili. Per diagnosticare un’infezione da l’HPV occorre eseguire un PAP Test o un HPV-DNA test, sopra i 30 anni, più costo-efficace, mentre per la diagnosi di Epatite B occorre ricercare gli anticorpi nel siero. Gli unici test rapidi e poco costosi attualmente disponibili per le malattie sessualmente trasmissibili sono per la sifilide e l’HIV. Questi test sono accurati, possono fornire risultati in 15-20 minuti e sono facili da usare. Per la diagnosi è importante fare degli esami di laboratorio che, a seconda delle diverse malattie, possono essere eseguiti sul sangue, su un tampone rettale o faringeo, su un campione di urine o di saliva sia per le donne che per gli uomini; su un tampone cervicale o vaginale per la donna; su un tampone uretrale o sullo sperma per l’uomo. A volte è sufficiente la visita dello specialista che riconosce la malattia osservando le lesioni presenti a livello genitale o in altre zone del corpo. Un diagnosi rapida è importante, sia per impostare la giusta terapia e quindi alleviare i sintomi, sia per prevenire le possibili complicanze e per evitare la trasmissione ad altre persone.

Trattamento delle malattie sessualmente trasmissibili

  • Trattamento sindromico;
  • A volte antimicrobici;
  • Trattamento simultaneo dei partner sessuali.

Poiché i test diagnostici sono spesso limitati o non disponibili e/o il follow up del Paziente è incerto, inizialmente la terapia è frequentemente sindromica, ossia indirizzata ai microrganismi che molto verosimilmente causano la sindrome di presentazione (p. es., uretriti, cerviciti, ulcere genitali, malattia infiammatoria pelvica). Molte malattie sessualmente trasmissibili possono essere efficacemente trattate con i farmaci. Tuttavia, la resistenza ai farmaci è un problema crescente. I Pazienti che sono stati trattati per una malattia sessualmente trasmissibile batterica devono astenersi dai rapporti sessuali fino a quando l’infezione non sia stata eradicata sia per loro che per i loro partner. I partner sessuali devono essere valutati e trattati simultaneamente. Le malattie sessualmente trasmesse, in particolare l’infezione da herpes e l’HIV, di solito persistono per tutta la vita. I farmaci antivirali possono controllare ma non ancora curare tutte queste infezioni.

Segue quindi un breve elenco delle più comuni malattie sessuali diagnosticabili ambulatorialmente, con l’indicazione delle più frequenti vie di contagio:

Neisseria Gonorrhoeae o Gonococco: batterio che determina cervicite, uretrite, proctite e congiuntivite.

Contagio: può avvenire attraverso i rapporti sessuali non protetti di qualsiasi tipo: praticando sesso orale, vaginale, anale, sia attivo che passivo. Basta un bacio profondo e prolungato, o il semplice contatto fra genitali, o lo sfioramento del pene sull’ano della persona infetta, o attraverso la masturbazione reciproca. Ma il contagio può avvenire anche tramite lo scambio di biancheria intima e di asciugamani; con l’utilizzo di giocattoli sessuali e strumenti a uso genitale contaminati; infine nel passaggio del batterio dalla madre infetta al neonato; dai genitali la malattia attraverso le mani può contagiare altre parti del corpo come gli occhi.

Chlamydia Trachomatis: piccolo batterio causa di diverse infezioni genitali, spesso silenti, che possono portare a infertilità.

Contagio: può avvenire attraverso i rapporti sessuali non protetti di qualsiasi tipo: praticando sesso orale, vaginale, anale, sia attivo che passivo. Bastano il semplice contatto fra genitali o la masturbazione reciproca, ma il contagio può avvenire anche tramite lo scambio di biancheria intima e di asciugamani; con l’utilizzo di giocattoli sessuali e strumenti a uso genitale contaminati; infine nel passaggio del batterio dalla madre infetta al neonato.

Trichomonas Vaginalis: protozoo che causa vaginiti, cerviciti o uretriti con manifestazioni cliniche variabili.

Contagio: sicuro contagio sessuale con assenza di sintomi in circa il 50% dei casi. Più facile la trasmissione alla donna: il 60% dei partner maschi di donne affette ha l’infezione, mentre il 70-100% delle donne di partner affetti ha l’infezione.

Sifilide: infezione trasmessa da treponema pallidum.

Contagio: può avvenire attraverso i rapporti sessuali non protetti di qualsiasi tipo: praticando sesso orale, vaginale, anale, sia attivo che passivo. Bastano il semplice contatto fra genitali o la masturbazione reciproca, ma il contagio può avvenire anche tramite lo scambio di biancheria intima e di asciugamani; con l’utilizzo di giocattoli sessuali e strumenti a uso genitale contaminati; tramite contatto dei genitali con lesioni cutanee o mucose provocate dalla sifilide o che si manifestano nel corso della malattia Tramite passaggio del batterio dalla madre infetta al bambino (sifilide congenita). I sintomi compaiono dalle 3 alle 6 settimane dopo il rapporto a rischio.

Herpes Genitali: virus che provoca caratteristiche vescicole ulcerate e dolenti a livello genitale o labiale.

Contagio: può avvenire attraverso i rapporti sessuali non protetti di qualsiasi tipo, e anche quelli con l’uso del preservativo se avviene un contatto tra le zone intime: praticando sesso orale, vaginale, anale, sia attivo che passivo. Bastano il semplice contatto fra genitali o la masturbazione reciproca. Anche tramite baci, carezze, effusioni (il virus viene eliminato sulla pelle e sulle mucose); tramite il contatto con le lesioni (sono molto infettive!). Ma il contagio può avvenire anche tramite lo scambio di biancheria intima e di asciugamani; con l’utilizzo di giocattoli sessuali e strumenti a uso genitale contaminati; infine nel passaggio del batterio dalla madre infetta al neonato.
I sintomi compaiono con una latenza variabile in base alle difese immunitarie dell’ospite.

Papilloma Virus: oltre 100 tipi di virus ampiamente noti per la loro associazione con i condilomi e con il cancro cervicale.

Contagio: può avvenire attraverso i rapporti sessuali non protetti di qualsiasi tipo: praticando sesso orale, vaginale, anale, sia attivo che passivo. Basta il semplice contatto fra genitali, o lo sfioramento del pene sull’ano della persona con condilomi, o attraverso la masturbazione reciproca e il contatto diretto con la pelle della persona infetta. Ma il contagio può avvenire anche tramite lo scambio di biancheria intima e di asciugamani; con l’utilizzo di giocattoli sessuali e strumenti a uso genitale contaminati.

L’AIDS (sindrome da immunodeficienza acquisita) è una malattia infettiva causata dal virus Hiv (virus dell’immunodeficienza umana). L’azione principale del virus è quella di ridurre le difese immunitarie dell’organismo. Il virus infatti distrugge le cellule CD4 che svolgono un’importante azione di difesa contro altre infezioni. Non esistono cure o vaccini per l’eradicazione dell’infezione. L’Hiv si può trasmettere solo attraverso i seguenti liquidi biologici di persone con Hiv inconsapevoli o non in terapia antiretrovirale efficace:

  • sangue e suoi derivati;
  • sperma e secrezioni vaginali;
  • latte materno.

L’infezione si verifica quando il virus, contenuto in uno di questi liquidi di una persona con Hiv, non in terapia antiretrovirale efficace, riesce ad entrare nel corpo di un’altra persona, attraverso ferite della pelle o lesioni anche non visibili delle mucose. La possibilità di trasmettere l’infezione da Hiv dipende dal tipo di comportamento messo in atto e, soprattutto, dalla quantità di virus presente nel sangue o nelle secrezioni genitali della persona con Hiv. È massima nelle prime settimane dopo l’infezione. È nulla quando una persona con Hiv è in terapia con farmaci efficaci, che mantengono persistentemente la carica virale (cioè la quantità di virus presente nel sangue/secrezioni) a livelli non misurabili da almeno 6 mesi. In questo caso si parla di U=U – Undetectable = Untrasmittable o in italiano Non rilevabile = Non trasmissibile. Le vie di trasmissione, quindi, sono:

  • sessuale: attraverso rapporti etero o omosessuali non protetti da un efficace metodo di prevenzione;
  • ematica: scambio di siringhe o condivisione di strumenti per l’uso di sostanze psicoattive; trasfusioni di sangue contaminato;
  • verticale: da madre a neonato durante la gravidanza, al momento del parto e, più raramente, attraverso l’allattamento al seno.

Come NON si trasmette l‘Hiv:

  1. non si trasmette attraverso saliva, lacrime, sudore, urine, punture di zanzare;
  2. non si trasmette condividendo le stesse stoviglie, bagni, palestre, piscine e altri luoghi di convivenza;
  3. non si trasmette con carezze, baci.

L’epatite virale, ovvero prodotta dall’azione patogena di un virus, è piuttosto diffusa, anche in Italia e colpisce anche i bambini. I tipi di epatite sono 5 ma i più comuni sono l’epatite A, l’epatite B e l’epatite C. Le epatiti virali, specie se diagnosticate in una fase iniziale, si curano e si guarisce, anche se in casi molto gravi, per esempio in pazienti già fragili, anziani o in multicronicità, si può morire. L’epatite virale si differenzia in epatite acuta e cronica. L’epatite virale acuta è un’infiammazione epatica diffusa causata da specifici virus epatotropi che hanno diverse modalità di trasmissione ed epidemiologia. La maggior parte dei casi si risolve spontaneamente, ma alcuni progrediscono all’epatite cronica. L’epatite A di solito è acuta e si risolve in tempi brevi, mentre le epatiti B e C possono cronicizzarsi. Anche l’epatite E è acuta, e può diventare molto pericolosa se contratta in gravidanza. È importante ricordare che qualunque tipo di epatite virale è contagiosa, nella fase acuta, ma anche in quella cronica, come nel caso delle epatiti B e C.

  • Epatite B. Questo tipo di epatite può essere molto grave, perché da acuta può evolvere in cronica. Oggi fortunatamente esiste un vaccino, somministrato da decenni gratuitamente ai bambini e disponibile anche per gli adulti. L’epatite B è causata nei soggetti non vaccinati dall’azione patogena del virus HVB, e si trasmette attraverso il contatto con i fluidi del corpo di una persona a sua volta contagiata dal microrganismo. I fattori di rischio più frequentemente riportati sono l’esposizione a trattamenti di bellezza quali manicure, piercing e tatuaggi, l’ospedalizzazione, interventi chirurgici, emodialisi e trasfusioni di sangue. Ma anche le secrezioni vaginali, la saliva e il liquido seminale sono veicolo di infezione, pertanto sia i rapporti sessuali non protetti, che lo scambio di oggetti o biancheria personale in cui siano rimaste tracce di questi fluidi portatori del virus (es. rasoi, spazzolini, siringhe ecc.) sono considerati comportamenti a rischio. Il periodo di incubazione della malattia va dai 40 giorni ai 5-6 mesi, ma nella sua fase acuta può non dare sintomi al soggetto, che quindi non sa di esserne colpito. Se dopo i sei mesi la malattia non viene debellata dal sistema immunitario, si parla di epatite B cronica;

  • Epatite C. Causata dal virus HVC, si trasmette prevalentemente attraverso il sangue, ma è possibile contrarre questa grave infezione anche attraverso contatti sessuali non protetti, con scambio di fluidi come saliva e liquido seminale. Il tempo di incubazione va dai 15 giorni ai sei mesi circa. I sintomi (Febbre, Nausea, inappetenza, affaticamento, dolori muscolari) possono non presentarsi, o essere lievi e per questo la cronicizzazione dell’epatite avviene in più del 70% dei Pazienti, presentandosi con transaminasi elevate o fluttuanti e con l’insorgenza della fibrosi. Anche il virus C può causare cirrosi ed insufficienza epatica. Come per l’epatite B, il trattamento farmacologico non è sempre necessario. Nei casi più gravi si somministrano farmaci antivirali per alcuni mesi che permettano l’eliminazione completa del virus. Diagnosticare per tempo epatite B e C è importante per la prevenzione oncologica. Il 70% dei casi di tumori primitivi del fegato è correlato a infezione da virus dell’epatite C e dell’epatite B (HBV), che significa che chi ha avuto o ha questa infezione è molto più a rischio di sviluppare cancro al fegato.

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Effettuare dei Check up salute periodicamente e regolarmente rappresenta un'ottima pratica che consente di rilevare i fattori di rischio nelle loro prime fasi, e dunque trattare precocemente gli eventuali fattori di rischio con cambiamenti nello stile di vita ed opportune terapie farmacologiche prima che possano portare allo sviluppo di malattie.

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