SINDROME DEL PIRIFORME

Sindrome del Piriforme Centro FisioMedica IGEA a Roma, Centocelle, Prenestino.

SINDROME DEL PIRIFORME: CAUSE, SINTOMI E POSSIBILI CURE

Sindrome del Piriforme Centro FisioMedica IGEA a Roma, Centocelle, Prenestino.Il muscolo piriforme (sindrome del Piriforme) presenta una forma triangolare. Unisce la superficie interna (o faccia pelvica) dell’osso sacro al femore ed è classificato tra i muscoli esterni dell’anca. E’ un muscolo abbastanza piccolo del corpo umano, ma svolge un ruolo fondamentale nel mantenimento della una postura corretta in ogni momento del giorno. Oltre a concorrere alla stabilizzazione dell’articolazione dell’anca, è principalmente un abduttore dell’anca. La sua azione è massima a 60° di flessione di anca quando perde le sue componenti di rotazione che sono: rotazione esterna prima dei 60°, rotazione interna dopo i 60° di flessione. Origina dalla faccia pelvica dell’osso sacro, nella regione posta a lato del secondo, terzo e quarto foro sacrale anteriore, e dal margine della grande incisura ischiatica. I fasci muscolari, dopo essere usciti dalle piccole pelvi attraverso il grande foro ischiatico (delimitato dal legamento sacrotuberoso e, sull’osso coxale dal margine osseo compreso tra la spina iliaca postero-inferiore e la spina ischiatica), si inserisce all’estremità superiore della superficie interna del grande trocantere del femore.

Azione:

  • È un abduttore dell’anca. La sua azione è massima a 60° di flessione di anca quando perde le sue componenti di rotazione che sono: rotazione esterna prima dei 60°, rotazione interna dopo i 60° di flessione.
  • Facendo punto fisso sul femore inclina controlateralmente il bacino e lo porta in retroversione;
  • Stabilizzazione dell’articolazione dell’anca.

La sindrome del piriforme appartiene alle neuropatie da intrappolamento o compressione del nervo ischiatico (o sciatico), ovvero una patologia nella quale un nervo periferico viene compresso tra un piano rigido scheletrico e una struttura muscolare o tendinea, subendo quindi un danno e infiammandosi. Nella sindrome del piriforme, è il muscolo omonimo ad essere protagonista della compressione ai danni del nervo ischiatico (noto comunemente come nervo sciatico) provocandone un’infiammazione. È una condizione di difficile individuazione da parte del medico, sia perché i suoi sintomi mimano quelli di molte altre patologie dell’apparato osteo-muscolare, sia perché non sono ancora stati ancora preformati degli esami diagnostici specifici e standardizzati. La compressione del nervo causa dolore, spesso accompagnato anche da formicolio e/o intorpidimento a livello dei glutei e lungo il decorso del nervo, spesso fino alla gamba.

Sindrome del piriforme

Sindrome del piriforme: le cause principali

Fattori che possono determinare la compressione o l’intrappolamento del nervo sciatico da parte del muscolo piriforme comprendono:

  • un’ipertrofia del muscolo stesso dovuta in genere a un suo eccessivo utilizzo (spesso infatti viene osservata in chi pratica alcuni tipi di attività fisica, nei periodi di più intenso allenamento);
  • uno spasmo o una contrattura del muscolo conseguenti a un trauma alle natiche o all’anca anomalie anatomiche a carico del muscolo piriforme o del nervo sciatico;
  • problemi di postura, legati per esempio a problemi al bacino (come un mal posizionamento) o agli arti inferiori (come differenze minime di lunghezza tra le gambe);
  • il mantenimento della posizione seduta per periodi prolungati (è il caso di chi è costretto per esempio a guidare a lungo, come tassisti e camionisti, ma anche di chi pratica alcuni sport come il ciclismo o l’equitazione).

Le lesioni da abuso all’origine della sindrome del piriforme possono derivare da attività svolte in posizione seduta che prevedono l’utilizzo intenso delle gambe, come il canottaggio o il ciclismo. La sindrome del piriforme può anche essere causata da un’eccessiva pronazione del piede, dove il muscolo piriforme si contrae ripetutamente, per un meccanismo di compensazione, ad ogni passo. Il risultato dello spasmo del muscolo piriforme può interessare non solo il nervo sciatico, ma anche il nervo pudendo, che controlla i muscoli dei visceri e della vescica. I sintomi di intrappolamento del nervo pudendo includono intorpidimento e formicolio nella zona inguinale e possono arrivare all’incontinenza urinaria e fecale.

Sintomi

La sindrome del piriforme generalmente si manifesta con:

  • dolore alla natica e nella zona dell’anca, spesso descritto come formicolio o intorpidimento dei nervi;dolore che può irradiarsi dal gluteo nella parte posteriore della coscia e, a volte, lungo la gamba;
  • dolore alla palpazione da lieve a moderata;
  • dolore quando ci si alza dal letto;
  • dolori ai glutei aggravati dai movimenti dell’anca;
  • dolore che peggiora in posizione seduta (chi ne soffre può per esempio finire per sedersi con una postura scorretta, spostando il peso del corpo sul gluteo che non fa male).

Diagnosi

Nell’iter diagnostico, l’anamnesi comprende un esame approfondito dei sintomi riferiti dal Paziente, indagando nello specifico:

  • Quali posizioni o attività alleviano o peggiorano il dolore;
  • La durata delle manifestazioni;
  • L’eventuale associazione dei sintomi con un recente e pregresso infortunio.

La diagnosi viene effettuata dal Fisiatra o dall’Ortopedico sulla base dell’esame obiettivo. La comparsa di dolore alla rotazione interna forzata della coscia flessa (manovra di Freiberg), all’abduzione della gamba affetta in posizione seduta (manovra di Pace), al sollevamento del ginocchio di alcuni centimetri dal tavolo mentre si è sdraiati su un tavolo sul lato della gamba non affetta (manovra di Beatty) o alla pressione sulle natiche nel punto in cui il nervo sciatico incrocia il muscolo piriforme mentre il Paziente si china lentamente verso il pavimento (test di Mirkin), è diagnostica. L’imaging non è utile se non per escludere le altre cause di compressione dello sciatico. Anche la compressione da parte dei dischi lombari del nervo sciatico (sciatalgia) può causare un’irradiazione del dolore in basso verso le estremità inferiori al di sotto delle ginocchia, ed è spesso associata a dolore alla schiena. Tuttavia, la differenziazione da una patologia discale lombare può essere difficoltosa e può essere necessaria la consulenza di uno specialista.

Cura e prevenzione

Per alleviare i sintomi scatenati dalla sindrome del muscolo piriforme, il primo approccio prevede generalmente il riposo a breve termine (prolungato oltre le 48 ore potrebbe essere controproducente) con la sospensione di quelle attività che scatenano la sintomatologia.

  • Se il dolore è causato da determinate azioni, è utile cercare di evitare temporaneamente le attività e le posizioni che lo innescano;
  • Un medico o un fisioterapista possono suggerire a ciascun Paziente un programma di esercizi personalizzato che contribuisca a ridurre la compressione del nervo sciatico;
  • Possono essere usate anche altre terapie, come la ionoforesi e l’iniezione di tossina botulinica, la quale può alleviare la rigidità muscolare e la compressione del nervo sciatico;
  • Raramente, nei casi molto gravi e persistenti, viene eseguito un intervento chirurgico per alleviare la pressione sul nervo sciatico;
  • Gli anti-infiammatori non steroidei (FANS), come l’ibuprofene o il naprossene, consentono di alleviare il dolore durante la fase acuta della sindrome del piriforme e contribuiscono a ridurre l’infiammazione;
  • La stimolazione elettrica nervosa transcutanea (T.E.N.S.) può aiutare a bloccare il dolore e a ridurre lo spasmo muscolare associati alla sindrome del piriforme.

La prognosi della sindrome del piriforme è buona, infatti la maggior parte dei Pazienti trae beneficio dalla sola terapia fisica con remissione della sintomatologia. In alcune forme più gravi l’intrappolamento può avvenire anche a carico del nervo pudendo. In questo caso quindi il dolore e il formicolio si irradiano anche alle zone dell’inguine e del cavallo e vi è un coinvolgimento della muscolatura che regola gli sfinteri vescicali e anali.

I tempi di ripresa sono variabili, a seconda anche della gravità dei sintomi e del tipo di trattamento intrapreso, e possono richiedere diverse settimane (anche 6 o più nei casi più seri). Per quanto riguarda in particolare gli sportivi, il ritorno a un allenamento completo è consigliato quando si recupera la gamma completa dei movimenti della gamba senza dolore e la piena forza nell’arto interessato.

Per prevenire la sindrome del piriforme o sue recidive può essere consigliabile:

  1. evitare di stare a lungo in posizione seduta;
  2. eseguire esercizi di riscaldamento e stretching prima dell’attività fisica;
  3. cercare di correggere eventuali vizi di postura, sia ricorrendo alla ginnastica posturale sia, se necessario, a eventuali dispositivi consigliati dal medico e/o dal fisioterapista (per esempio plantari).

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