FRATTURA DEL FEMORE: CAUSE, DIAGNOSI E TRATTAMENTI

Frattura del Femore: Cause, Diagnosi e Trattamenti. FisioMedica IGEA

FRATTURA DEL FEMORE: CAUSE, DIAGNOSI E TRATTAMENTI

Frattura del Femore: Cause, Diagnosi e Trattamenti. FisioMedica IGEALa frattura del femore è un rischio assolutamente elevato e un evento non raramente drammatico. Ogni anno più di 60.000 donne (a causa dell’osteoporosi) e di 15.000 uomini dai 45 anni in su si fratturano il femore. In particolare, dai 75 anni in su il problema diventa drammatico (più di 50.000 donne all’anno e 13.000 uomini). Oltre il 20% degli infortunati muore nel primo anno dall’incidente. Il 20% rimane con una disabilità deambulatoria permanente. Solo il 30-40% riacquista un’autonomia compatibile con le precedenti attività della vita quotidiana. I restanti casi hanno un recupero completo. Il femore è l’osso più lungo del nostro corpo ed è l’unico presente nella coscia. Esso è suddiviso in tre sezioni ben distinte: l’estremità superiore, denominata testa del femore, si articola con le ossa del bacino, mentre la seconda parte si trova al centro dell’osso e ha la forma di una clessidra; infine, la parte finale, o estremità distale, si innesta con la tibia. Da questo punto in poi parte l’articolazione con il ginocchio. Il femore è particolarmente importante per camminare, di fatti ben 22 muscoli hanno origine o terminano da quest’osso.

Frattura del femore: cause e fattori predisponenti

Le fratture del femore sono solitamente dovute a traumi o scontri ad alta energia oppure a rotazioni con vincoli come scarponi da sci bloccati che creano grandi forze di torsione. Nell’infanzia la maggior parte delle fratture è dovuta a: cadute e traumi (incidenti stradali, sport di contatto, torsioni e rotazioni). Nei neonati (0-1 anni) è difficile che si verifichi una frattura del femore, ma può accadere: se i bambini hanno una patologia che provoca la debolezza delle ossa; in caso di parto molto difficile; in caso di abusi sessuali. Negli adulti le cause più comuni sono: cadute dall’alto o anche da fermi; pratica di sport; incidenti automobilistici o con motocicli. Nell’anziano, nella stragrande maggioranza dei casi, la rottura del femore è localizzata nell’estremità superiore, a livello della testa o del collo. In questi casi la frattura può essere la conseguenza di cadute o traumi anche leggerissimi a volte, addirittura, prima il femore si rompe e poi il soggetto cade.

Tipi di frattura

Quando il femore si rompe, la frattura può essere composta o scomposta: nel primo caso, nonostante la rottura, le due estremità dell’osso sono allineate mentre nel secondo i segmenti ossei sono separati o “angolati”. Inoltre, se l’epidermide è intatta si parla di frattura chiusa mentre se l’osso ha lacerato la pelle siamo in presenza di una frattura esposta. Nello specifico, esistono 3 tipi di frattura del femore, determinate dal segmento osseo in cui si è verificata la rottura:

  • Frattura prossimale del femore: l’evento riguarda la parte più alta dell’osso, vicino all’anca;
  • Frattura della diafisi femorale: la frattura riguarda la parte centrale dell’osso e spesso è un trauma che deriva da incidenti automobilistici o da investimenti auto/pedone;
  • Frattura del femore distale: la frattura in questo caso di divide in sopra-condilare e femore distale-transcondilare a seconda che la rottura sia situata nella sezione appena sopra il ginocchio oppure se lo riguarda direttamente.

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Sintomi della frattura del femore

I sintomi della frattura al femore includono:

  • dolore acuto che si irradia all’inguine e al ginocchio;
  • percezione di un rumore secco al momento del trauma;
  • impossibilità a stare in piedi e a muovere la gamba;
  • gonfiore;
  • lividi e tumefazioni;
  • deformazione e accorciamento dell’arto.

Diagnosi di frattura del femore

Oltre all’esame medico, per diagnosticare il tipo di frattura vanno eseguite indagini strumentali come: Radiografie  e Tomografia assiale computerizzata (TAC).

La chirurgia

L’intervento si rivela fondamentale per la ripresa e la sopravvivenza dei Pazienti anziani, che altrimenti rischierebbero serie complicazioni:

  • In sede di frattura: saldatura errata dei capi, o necrosi della testa del femore.
  • Generalizzate: dovute al lungo periodo di immobilità.

In caso di rottura del collo del femore (che riguarda la quasi totalità dei casi) si può procedere in due modi:

  • Si può applicare una protesi totale dell’articolazione coxo-femorale.
  • Si può optare per un’endoprotesi, ossia per la sostituzione della sola estremità distale del femore (suggerita per i pazienti più anziani).

A volte, in caso di Pazienti più giovani, o quando la frattura si presenta in sede laterale, si procede all’unione dei frammenti ossei tramite chiodi o placche.

Complicazioni

Tra le complicazioni ci sono

  • Dolore all’anca o al ginocchio se il femore non è stato allineato correttamente e una gamba può diventare più corta dell’altra Oppure ruotata in maniera patologica.
  • Danno periferico. Una frattura al femore può anche lesionare muscoli, tendini, legamenti, vasi sanguigni e nervi della gamba.
  • Complicanze chirurgiche conseguenti all’intervento, come infezioni e coaguli di sangue (trombi).

Fisioterapia

La riabilitazione post-frattura del femore è di importanza cruciale tanto per tornare il prima possibile a camminare, quanto per ridurre le complicanze possibili a seguito dell’intervento. La rieducazione che coinvolge entrambi gli arti e il bacino richiede inizialmente il supporto di stampelle o girello. Tale trattamento fisioterapico si compone di due fasi principali.

La prima ha come obiettivo il pieno recupero dell’articolarità, sfruttando esercizi sul controllo del dolore e movimenti di auto-mobilizzazione.

In un secondo momento di passa al potenziamento muscolare della regione interessata dall’infortunio, al potenziamento della coordinazione (passaggi dalla posizione seduta a quella eretta e viceversa) e ad esercizi di stretching.

Il percorso riabilitativo prevede vari tipi di esercizi, che a seconda dei casi si possono svolgere con la cyclette o il tapis roulant a seconda dei casi. A seconda dei bisogni del Paziente e del progetto terapeutico del fisioterapista si andranno ad usare anche dei mezzi fisici quali: Magnetoterapia, Laserterapia e Tecarterapia.

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